13/10/2021
Il Foggia post Zeman inizia nell’estate del 1994. Il tecnico boemo passa alla Lazio per una nuova avventura e i rossoneri restano orfani del proprio allenatore dopo quattro, esaltanti stagioni. Si chiude il ciclo di una squadra capace di far innamorare l’Italia calcistica. Al posto di Zeman, ecco Enrico Catuzzi. 4-3-3, pressing alto e gioco offensivo, l’uomo ideale per proseguire sulla scia del Maestro. Il Foggia che si appresta a disputare il campionato di Serie A 1994/95 è orfano anche di Stroppa e Roy, ma può ancora contare su Kolyvanov, Di Biagio e una rosa costruita per mantenere la permanenza della massima serie dopo aver sfiorato la Coppa Uefa soltanto pochi mesi prima.
( La maglia del foggia, senza sponsor, indossata da Nicolò Sciacca contro Juventus il 15 ottobre 1994 )
In porta c’è sempre Franco Mancini, a protezione di una retroguardia che ha perso Chamot, passato alla Lazio, ma che ha ritrovato Pasquale Padalino. Oltre al già citato Di Biagio, a centrocampo spiccano Bressan e De Vincenzo, chiamati a rifornire i vari Mandelli, Bresciani e Cappellini. Punto di riferimento ovviamente Igor Kolyvanov, ormai leader dopo le cessioni eccellenti nel corso degli anni di Signori, Baiano, Shalimov.
E il campionato inizia col botto. 1-1 allo Stadio Olimpico contro la Roma il 4 Settembre 1994. Kolyvanov riacciuffa i giallorossi, passati in vantaggio con il primo, storico gol di Francesco Totti in Serie A. Una settimana dopo, i rossoneri battono 3-1 il Brescia allo Zaccheria e in quella successiva pareggiano 1-1 a Marassi contro la Sampdoria di Eriksson (gol di Di Biagio), quindi un tris spettacolare a Cremona con i giornali che iniziano a coniare il termine “Catuzzilandia”. Il Foggia pare non essere risentito dall’addio di Zeman, addirittura crolla anche la Juventus campione d’Italia sotto i colpi di Bresciani in uno Zaccheria in visibìlio il 15 Ottobre. La settimana seguente, anche l’Inter viene fermata sullo 0-0.
( Roma vs Foggia 4 settembre 1994 )
Un primo campanello d’allarme arriva a Dicembre, con le sconfitte nel derby a Bari e contro il Milan, dopo che nelle prime dodici giornate gli uomini di Catuzzi avevano perso soltanto in casa contro il Torino. Prima della sosta natalizia, un altro punto prezioso a Firenze. Ai viola sarà necessario un rigore di Batistuta per pareggiare la rete di Cappellini. I satanelli chiudono il girone d’andata a metà classifica, dopo una clamorosa sconfitta 7-1 all’Olimpico contro la Lazio degli ex Zeman, Signori, Chamot e Rambaudi. Nel frattempo, in Coppa Italia il Foggia vola. Supera Como, Torino e Inter (dopo una doppia semifinale al cardiopalmo vinta ai supplementari con reti di Caini e Bresciani nella quale i rossoneri riuscirono nell’impresa di rimontare la sconfitta del Meazza) e si arrenderà soltanto contro il Parma in semifinale.
( La maglia con numero in flock )
Ma nel girone di ritorno, ecco il crollo. Vuoi per l’infortunio occorso a Kolyvanov, vuoi per una rilassatezza di una squadra convinta già di essere salva, i rossoneri inanellano una serie di risultati negativi. Torino, Cremonese in casa, Inter e Juventus, quattro sconfitte consecutive mentre dietro le altre iniziano a risalire. Il 2 Aprile una boccata d’ossigeno, 4-1 al Padova con gol di Cappellini (doppietta), Bresciani e Nicoli ma è un fuoco di paglia. Il Foggia cade in un vortice, il 30 Aprile 1995 dopo aver perso al San Paolo di Napoli ospita il Bari nel derby, riuscendo a strappare un faticoso 2-2 a dieci minuti dal termine. Il 14 Maggio 1995 Cappellini fa esplodere lo Zaccheria realizzando il 2-1 contro la Fiorentina, in quella che è ancora oggi l’ultima vittoria dei satanelli in Serie A.
Non basta, dopo la pesante sconfitta a Genova, il Foggia torna in Serie B perdendo in casa contro la Lazio. Ironia della sorte, per un gol su punizione di Beppe Signori. Un triste, inaspettato epilogo. Una clamorosa retrocessione di una maledetta stagione, l’ultima del Foggia calcio in Serie A.
Tratto da https://www.foggiareporter.it/