La Maglia Juventus "All Time"

26/08/2020

Eccola (in foto) una delle maglie con logo Kappa e scritta Ariston (sponsor istituzionale dal 1981) che uscivano, a partire dalla primavera 1983, dai magazzini della Football Sport Merchandise di Via Bologna a Torino (nei pressi della sede del Maglificio Calzificio Torinese) per raggiungere le case dei tifosi che ne facevano richiesta tramite catalogo. La maglia ufficiale “All Time”, come viene definita nel catalogo F.S.M. del 1988, era però prodotta (sia per la F.S.M., ossia per i tifosi, sia per la squadra) non direttamente dalla Robe di Kappa, bensì da artigiani di Torino (la famiglia Savio, Maglificio Romano) che fornivano la Juventus riuscendo, nello stesso tempo, a soddisfare anche le esigenze del nascente merchandising. 

Maglia da gioco bianconera ufficialeMaglia prodotta con filati particolari 100% cotone, tessuta da una macchina unica al mondo, che permette la rigatura verticale e un’incredibile elasticità orizzontale, indistruttibile. Logotipo Sponsor Ariston ricamato. Logotipo Kappa-Sport ricamato, bicolore. Scudetto applicato tricolore, ricamato con stellette e bordi in filo oro lurex. Numero sul dorso ricamato (a richiesta). Rifinitura a mano – Taglia unica.


Così scrive, visitando il magazzino della vendita per corrispondenza della Football Sport Merchandise, il giornalista di Repubblica Giancarlo Emanuel in un articolo, dal titolo “Pezzi di Juve”, datato 11 dicembre 1985:

“[…] La maglia, quella vera, costa meno di 100 mila lire, a richiesta viene ricamato il numero […]. Platini fa la parte del leone: il 69 per cento delle divise parte con il suo numero ricamato sulla schiena. Al secondo posto, con solo il 7 per cento di richiesta, la maglia numero 11, che da quando è partito Boniek è un po’ meno ambita. In aumento invece, da quando Serena ha preso il posto di Paolo Rossi, gli ordini per la numero 9, qui siamo intorno al 6 per cento […]”.

Cosi recita il catalogo Juventus 1985-86: La maglia più titolata del mondo, la maglia ufficiale: per conoscere la vera storia della maglia Bianconera, bisogna risalire al 1920, quando un ingegnere svizzero, Eduard Dubied, tifoso Juventino, mise a punto un telaio particolare per realizzare la maglia a strisce verticali con elasticità orizzontale. Ancora oggi a distanza di più di 60 anni nessuno è riuscito ad imitarla. La stessa macchina del 1920 è custodita gelosamente a Torino dalla famiglia Savio che con una produzione molto limitata ed artigianale fornisce in esclusiva la F.S.M. Può essere considerata un pezzo per collezionisti! Composizione: 100% cotone egiziano makò, gli accessori e gli sponsor ufficiali sono accuratamente ricamati. Taglia unica, numero da gioco a richiesta. 


STORIA DELLA MACCHINA PER MAGLIERIA DUBIED

Per conoscere la vera storia della macchina per maglieria “DUBIED” bisogna risalire al 1930, quando l’ingegnere svizzero Eduard Dubied (esperto in macchine per tessitura), tifoso juventino, dopo una serata piacevole con alcuni amici dirigenti della Juventus di allora, decise di progettare e fabbricare un telaio particolare per realizzare una maglia a strisce verticali con elasticità orizzontale. Nacque così una maglia bianconera speciale per la sua Juventus.

Ancora oggi, a distanza di più di 70 anni, nessuno è riuscito ad imitarla. Questa maglia ha accompagnato la squadra nel suo glorioso cammino fino al periodo bellico; non conosciamo il maglificio che usava questo telaio per realizzare le maglie bianconere dei famosi cinque scudetti consecutivi 1930-1935; sappiamo però che fu il Maglificio Romano di Torino a produrre le maglie nel dopoguerra, periodo che vede protagonista e vittoriosa la Juve di Boniperti, Parola, Hansen, Preast ed altri campioni, fino al 1957-58.

Da quel momento fino al 1969, il Vice-presidente Giordanetti decise di fare indossare ai campioni di allora, Boniperti, Charles, Sivori e Bercellino, Favalli, Menichelli…un camicione che, suo malgrado, quando i giocatori correvano si gonfiava sul dorso, motivo per cui i tifosi Juventini vennero definiti “gobbi” e la Juventus “gobba”.  Rimediò Giampiero Boniperti nel 1969, divenuto Dirigente e poi Presidente della Sua Juventus, volendo che la squadra indossasse le maglie che lui, come giocatore, aveva portato con orgoglio per molti anni. La macchina “DUBIED” ricominciò l’attività sempre con il Maglificio Romano, allora rilevato dalla famiglia Savio e funzionò artigianalmente fino al 1989, poi il cotone lasciò il passo al poliestere, ed il tessuto veniva stampato in sublimazione; le maglie da calcio venivano prodotte non più da artigiani ma dalle industrie. 

Per vent’anni il telaio “DUBIED” ha prodotto maglie per una Juventus sempre più titolata: Scudetti, Coppa Italia, Coppa Uefa, Coppa dei Campioni, Coppa Intercontinentale e tanti altri trofei con tanti campioni come Platini, Bettega, Anastasi, Cabrini, Tardelli, e tutti gli altri che hanno contribuito a rendere gloriosa questa maglia. Una Maglia, una Squadra, una Storia

​​​​​​​Immagini e testi tratti da www.camerettabianconera.it